Talvolta, all’inizio,
ti attendevo da sveglia,
saresti venuto
non mi avresti colto nel sonno.
Il suono dei tuoi passi,Roberto,
l’aprirsi del tuo sorriso
spalancando la vetrata.
E notti e notti per anni,
con sguardo asciutto,
mentre lacrime si fermavano dentro.
E,se non sei giunto,
è vano ora liberare il pianto